Ecografica Ostetrica – I Trimestre

Per primo trimestre si intende il periodo di età gestazionale fino alla 13° settimana e 6 giorni

Quando si esegue l’ecografia ostetrica del primo trimestre?

Il Sistema Sanitario Nazionale prevede nel primo trimestre l’esecuzione di una sola ecografia. In realtà ritengo che sia importante eseguirne almeno due: una nelle prime settimane di gravidanza (intorno alla settima/ottava settimana) e una alla fine del primo trimestre (undicesima/tredicesima settimana). Nella prima ecografia si controllerà la localizzazione intrauterina della camera gestazionale, la presenza dell’embrione e del battito cardiaco, si determinerà con precisione l’epoca gestazionale, e si verificherà l’assenza di eventuali patologie uterine o ovariche che possano complicare la gravidanza. Particolarmente importante è eseguire un’ecografia a quest’epoca nelle gravidanze gemellari, perché è l’unico momento in cui è agevole fare diagnosi di corionicità e amnionicità, informazione fondamentale per la gestione corretta del benessere della paziente e dei feti. Nell’ecografia successiva (11°-13° settimana) invece l’embrione è quasi completamente formato, e sarà possibile evidenziarne anche gli arti, le estremità, stomaco e vescica.

Come si esegue l’ecografia del primo trimestre?

L’ecografia si può eseguire sia per via addominale che per via transvaginale. Nelle prime settimane di gravidanza l’approccio è sempre transvaginale; questa metodica non è assolutamente dolorosa e non comporta nessun rischio per il feto. Permette di identificare la camera gestazionale e l’embrione più precocemente rispetto alla transaddominale e con più precisione. Va invece evitato l’uso del doppler per evidenziare il battito cardiaco e farlo ascoltare alla paziente; ci sono molti dati in letteratura che evidenziano come tale tecnica possa essere dannosa per l’embrione. È preferibile osservare e far osservare alla mamma il battito cardiaco sullo schermo, essendo la pulsazione perfettamente riconoscibile già dalla sesta settimana di epoca gestazionale.

Finalità dell’esame ecografico del I trimestre

Le linee guida della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica), a cui si attiene la stragrande maggioranza degli operatori, prevedono che l’ecografia del primo trimestre abbia le seguenti finalità:

  • Visualizzazione della camera gestazionale all’interno dell’utero e numero delle camere
  • Visualizzazione dell’embrione/i e dell’’attività cardiaca
  • Datazione della gravidanza mediante:
    • diametro medio della camera gestazionale (se non visualizzato l’embrione)
    • CRL (lunghezza cranio-caudale dell’embrione) e/o il BPD (diametro biparietale della testa) dopo la 12° settimana.

I valori biometrici devono essere comparati con le curve di riferimento, se non vi è corrispondenza fra epoca di gravidanza anamnestica (in base all’ultima mestruazione UM) ed età gestazionale ecografica, e la discrepanza è maggiore o uguale ad una settimana, è necessario ridatare la gravidanza, cioè si ricostruisce la data dell’UM in base alle misurazioni rilevate.

  • Misurazione della Traslucenza nucale. Tale valutazione deve essere effettuata esclusivamente a 11-13 settimane + 6 gg di gestazione (CRL fetale: 45-84 mm) secondo quanto stabilito e riportato nelle Linee Guida. La misurazione deve essere effettuata dopo aver informato la paziente sul significato di tale valutazione e aver ottenuto il consenso da parte di quest’ultima a sottoporsi al test di screening (duo-screen o Bi-test)
  • In caso di gravidanze plurime è necessario valutare la corionicità/amnionicità
  • Valutazione delle regioni annessiali e della morfologia uterina

Deve essere sempre redatto un referto scritto in cui vengano segnalati , oltre i dati suddetti , eventuali limiti all’ecografia , consigli riguardo ai successivi controlli, documentazione iconografica (se l’operatore lo ritiene opportuno), data e firma dell’operatore.

TELEFONO ROSSO PER IL RISCHIO ASSUNZIONE FARMACI IN GRAVIDANZA

 06-3050077

Si chiama Telefono Rosso ed è lo speciale servizio gratuito del Centro Studi per la Tutela della Salute della Madre e del Concepito dell’Università Cattolica di Roma, nato col sostegno della Regione Lazio, che offre informazioni e chiarimenti “a domicilio” per la prevenzione dei difetti congeniti del neonato e una valutazione dei rischi teratogeni (fattori che possono causare malformazioni dell’embrione), per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza.

Il servizio (al costo della sola telefonata) è attivo dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.00.

Il Telefono Rosso fornisce consulenze mediche in fase preconcezionale, in gravidanza o durante l’allattamento a chiunque ne faccia richiesta: per esempio coppie, in particolare donne che desiderano avere un figlio o che si trovano nelle prime fasi della gravidanza, ma anche medici di base, farmacisti e altri operatori sociosanitari.

La consulenza viene effettuata da medici specializzati in ostetricia e ginecologia con particolari competenze nel campo della medicina prenatale, delle gravidanze a rischio e della teratologia clinica.